La California 6.1 dal lato, si può vedere la moglie di Andre come una ragazza hippie.
Storie di auto

Maestro dell’aerografo

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Maestro dell’aerografo

12 aprile 2022

Da oltre 40 anni André Marty trasforma caschi, motociclette e auto in veri capolavori di aerografia. Con uno dei suoi ultimi progetti, un California 6.1 nel look di un van in stile hippie, farà presto un lungo viaggio.

La stanza dell’atelier dedicata alle pause contiene un vero e proprio repertorio della storia dello sport. Da un lato sono appesi caschi di ex-campioni di Formula 1 come David Coulthard, Mika Häkkinen o Damon Hill, mentre dall’altro saltano all’occhio fotografie con biglietti di ringraziamento, ad esempio dei motociclisti svizzeri Tom Lüthi e Dominik Aegerter, ma anche di personaggi famosi come la popstar Madonna o Jean-Paul Belmondo. Non mancano poi i caschi dei campioni di sci: Lara Gut-Behrami, Beat Feuz, Corinne Suter, Didier Cuche e tantissimi altri hanno infatti affidato i loro caschi a Marty Design con sede a Cheyres (FR) per farli impreziosire.

Andre Marty siede su una sedia davanti alla sua collezione di caschi.

Rendere gli sportivi riconoscibili

«Diamo agli sportivi un’identità, così che possano essere riconosciuti soprattutto quando indossano il casco», afferma André Marty, direttore e titolare dell’atelier svizzero di fama internazionale. In genere i design nascono dopo uno scambio approfondito con i clienti, che ci propongono le loro idee e ogni tanto passano personalmente a trovarci per definire gli ultimi ritocchi. «Così sono nate anche delle amicizie», sottolinea l’artista dell’aerografo, che tutti chiamano Dédé.

Andre Marty che spruzza una moto.

Il sessantaduenne è una vera celebrità nel suo settore. Tuttavia, la strada per arrivare fin qui non è stata facile. Quando era ancora adolescente ha perso i genitori a seguito di un incidente stradale e successivamente anche i tre fratelli sono mancati in giovane età. Pertanto, è stato costretto a diventare presto indipendente. Dopo un periodo di tirocinio come macellaio ha deciso di studiare per diventare verniciatore di carrozzeria diplomandosi con un voto di 5,9. Così sono arrivati i primi incarichi di verniciatura a spruzzo di motociclette, che grazie al passaparola ben presto si sono moltiplicati fino a permettergli di aprire il suo atelier.

130 ore di lavoro per il bus hippie

Ormai sono 40 anni che impreziosisce le superfici di caschi, motociclette e auto. Tra i suoi progetti più recenti spicca un California 6.1 che ha trasformato in un bus hippie dai motivi sgargianti. Ma questa volta non si è trattato di un incarico abituale: era infatti destinato a una persona speciale, sua moglie Katja. I due hanno frequentato insieme l’asilo e la scuola nel Vallese, per poi perdersi di vista e ritrovarsi solo molti anni dopo, quando erano ormai entrambi divorziati. Sul bus sono raffigurate anche scene della loro gioventù: flower power, simboli della pace, rock’n’roll, il motto del ’68 «Be happy». La parte anteriore moderna ora presenta il design dell’iconico Bulli originale con il taglio a V, mentre sulla fiancata è raffigurata Katja in versione hippie.

La California 6.1 dal lato, si può vedere la moglie di Andre come una ragazza hippie.
La California 6.1 da dietro.
La California 6.1 dal lato, si può vedere la moglie di Andre come una ragazza hippie.

Dédé Marty ha dedicato 130 ore di lavoro al van: normalmente comporterebbe un costo di circa 15’000 franchi, «ma naturalmente non ho fatturato nulla a mia moglie», racconta sorridendo. Per le decorazioni ha utilizzato solo un aerografo, «che dura molto di più rispetto alla pellicola». L’uso del computer si è affermato ormai anche nel suo settore, ma lui continua a lavorare principalmente a mano: dagli schizzi, passando per l’applicazione del fondo, fino alla verniciatura a spray.

Nel Caddy Maxi trovano posto due motociclette

Da tempo è un cliente fedele del marchio Volkswagen: come auto aziendale ha un Caddy Maxi nel quale, grazie alla portata di 1500 chilogrammi, può trasportare in posizione verticale due motociclette e che è quindi, come ci racconta, è perfetto per le sue esigenze. Il gioiellino della sua collezione è però una Karmann Ghia, che ha verniciato in beige e rosso brillante a contrasto.

La Karman Ghia rossa di Andre Marty dal davanti in una fabbrica.
Andre Marty disegna i dettagli su un motivo con un pennello ad aria.

Dédé Marty lavora per clienti in tutto il mondo. L’esempio più recente? Ai Giochi olimpici di Pechino del febbraio scorso, oltre 250 sportivi provenienti da 22 nazioni diverse hanno gareggiato per le medaglie sfoggiando uno dei suoi caschi. Finora però, del mondo ha visto poco. Ora tutto sta per cambiare. Non appena la pandemia sarà finita e il volume degli ordini tornerà ad aggirarsi sui 500 caschi e le 50 motociclette all’anno, lascerà l’attività ai suoi due figli. «Lavorano già nell’atelier alcune giornate e hanno talento quasi quanto me», afferma con orgoglio. Dopodiché, lui e Katja partiranno a bordo del California 6.1: il programma prevede la Scandinavia, ma anche il sud della Grecia, i Balcani o la Spagna. Quel che è certo è che il loro van hippie così unico non passerà inosservato in giro per l'Europa.

Andre Marty disegna sottigliezze con il pennello ad aria.
La tecnica dell’airbrush

Letteralmente, airbrush significa «aeropenna» e indica in primo luogo l’aerografo che gli artisti come André Marty usano per dipingere le loro opere. A malapena più grande di una penna, nebulizza tramite aria compressa il colore liquido trasferendolo su un supporto adatto per mezzo di un ugello. A seconda della pressione usata, il colore viene distribuito in modo più o meno omogeneo: più la pressione è alta, più finemente viene nebulizzato il colore. La tecnica dell’airbrush consente di ottenere sfumature senza stacchi di colore e ombreggiature dettagliate, che danno vita a rappresentazioni fotorealistiche.

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